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Marketing Intelligence: una strategia integrata 1024 450 Necte, DNA digitale.

Marketing Intelligence: una strategia integrata

Dall’unicità del cliente al coinvolgimento della struttura aziendale:

La strategia di Marketing intelligence 

La strategia di lavoro del Marketing Manager è incentrata sul concetto di marketing intelligence. All’interno del concetto di Marketing Intelligence troviamo tutte quelle attività volte a raccogliere e analizzare dati e informazioni per comprendere meglio i fenomeni sociali, economici, tecnologici, oltre che il mercato, i competitor diretti e indiretti, le caratteristiche, i bisogni e i comportamenti dei clienti. La Marketing Intelligence è una categoria di tecnologia “domain-specific”, basata sull’intelligenza artificiale e destinata agli esperti di marketing per la gestione, l’analisi, la visualizzazione e l’attivazione dei dati su un’unica fonte attendibile. Questo permette di poter riadattare il focus aziendale al continuo mutamento e trasformazione digitale, in relazione alle condizioni economiche, politiche e sociali. 

L’esperienza del cliente nella struttura aziendale 

La logica della marketing intelligence trova fondamento su diversi aspetti. Partendo dal cliente nella sua unicità ed esperienza, fino ad arrivare al coinvolgimento di tutta la struttura aziendale. Il punto di partenza è proprio l’esperienza del cliente. Risulta essere fondamentale il contatto con esso in tutta la procedura di coinvolgimento, infatti il prodotto e i servizi offerti vengono messi a pari livello con l’esperienza offerta dall’azienda. 

Inoltre gli esperti di marketing hanno bisogno di una visione globale di tutte le loro attività e di tutti gli investimenti per garantire, tra le altre cose, l’ottimizzazione senza perdite di denaro, la generazione del ritorno sugli investimenti previsto e la risonanza dei loro messaggi. Indipendentemente dal settore, il cambiamento è una costante e gli esperti di marketing devono essere agili e disposti a testare nuovi messaggi, tattiche e opportunità per affrontare le nuove realtà, verificandone, contemporaneamente e in tempo reale, il livello di efficacia. 

Infine la grande scommessa risiede nella collaborazione interfunzionale: gli esperti di marketing devono creare una connessione interna tra tutte le parti aziendali in gioco e trovare un allineamento tra gli obiettivi e gli indicatori chiave di prestazione. E’ fondamentale per il successo aziendale e dei clienti che gli esperti di marketing colmino il divario e condividano le informazioni in modo trasparente per capire dove eventualmente intervenire.

Un ruolo delicato chiave nella marketing intelligence:
Il Ruolo del Marketing Manager 

Gli esperti di marketing hanno un ruolo molto importante nel seguire e veder crescere le aziende che fanno riferimento alle loro competenze.

Devono essere responsabili nei confronti dell’azienda ma, allo stesso tempo, devono riuscire a incentivare efficienza e ROI (ritorno sugli investimenti)  all’interno del budget previsto per le attività di crescita del valore e di marketing.

La missione di questa figura professionale è quella di cercare, stabilire, analizzare e prendere in considerazione tutte le domande riferite ad un determinato prodotto, facendo si che queste possano aumentare in seguito alla creazione di campagne strategiche promozionali rivolte ad uno specifico pubblico fruitore. Perciò il Marketing Manager è il collante tra l’immagine vera e propria di un brand e la visione totale interna all’azienda. Gli esperti di marketing basano tutto il proprio lavoro sull’analisi dei dati, con l’unico intento di convogliare persone, processi e tecnologie all’interno dello stesso sistema di archiviazione.

L’obbiettivo del Marketing Manager 

Talvolta il Marketing Manager si trova di fronte a svariati problemi, derivanti dalla mancanza di una visione unificata dei dati. Riceve poche informazioni sulle prestazioni in tempo reale e nessun allineamento organizzativo o di governance.

L’utilizzo di una strategia di marketing intelligence consente di risolvere queste sfide e prendere decisioni basate sui dati. Sono tre i punti fondamentali per creare un’efficace strategia di marketing intelligence: integrazione e gestione dei dati, analisi e ottimizzazione dei dati, allineamento e collaborazione.

Integrazione e gestione dei dati

Integrazione e gestione sono aspetti del processo di unificazione e connessione dei dati di marketing. La maggior parte degli esperti di marketing non ha una visione unificata dei dati.  L‘esperto di marketing medio utilizza 13 diverse piattaforme, con enormi quantità di fonti derivanti da ciascuna di esse. Di conseguenza con così tante piattaforme e fonti, può essere difficile avere una visione globale. Inoltre il 57% degli esperti di marketing impiega una settimana o più, ogni mese, nel tentativo di analizzare queste informazioni. Nel migliore dei casi, cercare di unire tutti i punti è una perdita di tempo. Nel peggiore, il risultato non sarà attendibile.

Il concetto di armonizzazione

Dati inaccessibili e “blindati” non consentono agli esperti di marketing e agli stakeholder dell’organizzazione di prendere decisioni impattanti sui profitti. Per risolvere questo problema, gli esperti di marketing devono armonizzare i dati e strutturarne la classificazione per creare una base solida per la strategia di misurazione. Le tre fasi chiave per garantire la riuscita dell’unificazione e della manutenzione dei dati sono: rilevamento, recupero e archiviazione, e armonizzazione. Grazie a questo processo, gli esperti di marketing sono in grado di visualizzare in un unico luogo tutti i dati relativi ai social, alla ricerca, alla visualizzazione, al programmatic advertising, ai siti Web, ai messaggi e-mail e alla tecnologia CRM. Tempo dedicato ad armonizzare i dati per attività di reporting/analisi.

Analisi e ottimizzazione dei dati

Per coinvolgere i clienti e utilizzare il budget in modo efficiente ed efficace, gli esperti di marketing devono comprendere i dati e utilizzarli per migliorare il processo decisionale. Questa è la fase in cui entrano in gioco analisi e ottimizzazione. L’integrazione e l’unificazione dei dati in un’unica fonte semplifica il processo di analisi. Con tutte le informazioni disponibili in un unico luogo, gli esperti di marketing possono raccogliere rapidamente informazioni su vasta scala. Anche l’intelligenza artificiale (IA) può fornire agli esperti di marketing informazioni automatiche su KPI rilevanti e suggerire azioni volte all’ottimizzazione.

Grazie a una base dati unificata, gli esperti di marketing possono accedere a set di dati più accurati. Analogalmente la velocità di analisi potenziata dall’intelligenza artificiale, permette agli stakeholder di ricevere costantemente aggiornamenti sugli ultimi trend e KPI per loro fondamentali. In altre parole, la creazione di report e informazioni coerenti può inoltre aiutare gli esperti di marketing a ottimizzare le campagne dei clienti e le spese per il marketing in tempo reale. Di conseguenza ciò permette di tener conto di eventuali cambiamenti comportamentali, di preferenze, di priorità aziendali e del panorama economico.

Attualmente, l’80% degli esperti di marketing non ha accesso a report giornalieri o in tempo reale, sebbene per l’88% rappresenti la chiave del successo. Con strumenti di analisi e reporting idonei, gli esperti di marketing non dovranno più attendere settimane o mesi per ottenere un report sulle prestazioni. 

Allineamento e collaborazione nella marketing intelligence

A questo punto, i dati sono stati unificati e analizzati. Di conseguenza ora è il momento di allinearli tutti in un unico sistema di archiviazione e promuovere la collaborazione tra team di marketing, stakeholder aziendali, aree geografiche e reparti. Con gli strumenti di visualizzazione dei dati, gli esperti di marketing possono creare report personalizzati per le diverse parti interessate. Si creano dashboard con pochi clic e senza codice, personalizzate in base alle diverse aree geografiche e reparti. Dopodichè ciascuno stakeholder riceverà in tempo reale i dati che desidera monitorare. Poi grazie all’accesso on-demand a dati e report, ogni team potrà disporre di tutte le informazioni necessarie per una proficua collaborazione. In conclusione il miglioramento dell’utilizzo dei dati dell’organizzazione consente a ognuno di prendere decisioni migliori sostenute dalla marketing intelligence. Un passo fondamentale per far crescere il marketing e tutti gli altri reparti all’interno dell’organizzazione. 

 

Dall’industria 4.0 alla quarta rivoluzione industriale 1024 457 Necte, DNA digitale.

Dall’industria 4.0 alla quarta rivoluzione industriale

Quando parliamo di Industria 4.0 ci riferiamo a tutti quei processi di automazione industriale che integrano nuove tecnologie produttive, per migliorare le condizioni di lavoro, creare nuovi modelli di business e aumentare la produttività e la qualità produttiva degli impianti. L’industria 4.0 è la trasformazione digitale della produzione, correlata ai processi di creazione di valore. Si parla infatti di industria del futuro, industria 4.0. Questa prevede investimenti su infrastrutture, sistemi energetici, enti di ricerca e aziende per ammodernare il sistema di produzione, in modo da diventare sempre più competitivi a livello globale. Il primo Stato ad adottare questa politica fu la Germania, che divenne poi esempio ed oggetto di studio (McKinsey, Boston Consulting) nella definizione di queste nuove strategie e nell’impatto sociale ed economico derivante.

Dall'industria 4.0 alla quarta rivoluzione industriale

Dall’industria 4.0 alle quarta rivoluzione industriale necte.it

Smart Factory

L’industria 4.0 crea le sue fondamenta sul concetto di Smart Factory ovvero l’intrecciarsi di tre fattori fondamentali: Smart production, Smart service, Smart Energy.
Nuove tecnologie produttive che mettono in collegamento operatore, macchine e strumenti. Tutte le infrastrutture informatiche e tecniche che permettono di integrare i sistemi; ma anche tutte le strutture che permettono di integrare le aziende (fornitore – cliente) tra loro e con le strutture esterne (strade, hub, gestione dei rifiuti, ecc.). Tutto questo sempre con un occhio di riguardo ai consumi energetici. Si creano sistemi più performanti basati sul concetto di energia sostenibile.

Sistemi Cyber-fisici (CPS)

Ma la vera innovazione dell’industria 4.0 sono i sistemi Cyber-fisici (CPS) ovvero sistemi fisici che sono strettamente connessi con i sistemi informatici e che possono interagire e collaborare con altri sistemi CPS. Questo sta alla base della decentralizzazione e della collaborazione tra i sistemi, che è strettamente connessa con il concetto di industria 4.0. I CPS sono usati come sistemi di controllo, dispongono di software incorporati e di un indirizzo internet per connettersi ed essere indirizzati tramite IoT (Internet of Things). In questo modo i prodotti e i mezzi di produzione vengono collegati in rete e possono “comunicare”. Ciò origina nuovi modi di produzione, creazione di valore e ottimizzazione in tempo reale. È possibile definire l’Industria 4.0 come il collegamento in rete di macchine e processi per l’industria, con l’aiuto della comunicazione tecnologica.

L’industria 4.0 e il sistema di mappatura dei dati

L’industria 4.0 si basa su modelli di dati e su un sistema di mappatura di essi, attraverso il ciclo di vita del prodotto end-to-end. Tutte le tecnologie, nell’Industria 4.0, devono essere viste in questa prospettiva, di integrazione tra risorse fisiche e digitali. Una prima integrazione è quella tra tecnologia informatica (IT) e tecnologia operativa (OT). Senza convergenza IT e OT non c’è trasformazione industriale. L’essenza della convergenza tra IT e OT ruota attorno ai dati, ai processi e alle persone / team. L’lOT è fondamentale nell’acquisizione ed analisi dei dati.

Le tecnologie abilitanti dell’industria 4.0

Possiamo quindi associare l’industria 4.0 al concetto di quarta rivoluzione industriale, che si basa sull’adozione di tecnologie definite abilitanti nell’organizzazione e nel controllo della catena di produzione. Secondo lo studio del Boston Consulting, ve ne sono nove di primaria importanza:

  • Sistemi avanzati di produzione, ovvero sistemi interconnessi e modulari che permettono flessibilità e performance. In queste tecnologie rientrano i sistemi di movimentazione dei materiali automatici e la robotica avanzata, che oggi entra sul mercato con irobot collaborativi.
  • Sistemi di produzione additiva, che aumentano l’efficienza dell’uso dei materiali.
  • Realtà aumentata, sistemi di visione con realtà aumentata per guidare meglio gli operatori nello svolgimento delle attività quotidiane.
  • Simulazione, tra macchine interconnesse per ottimizzare i processi.
  • Integrazione orizzontale e verticale, scambio di informazioni in orizzontale e in verticale, tra tutti gli attori del processo produttivo.
  • Industrial internet, comunicazione tra elementi della produzione, non solo all’interno dell’azienda, ma anche all’esterno, grazie all’utilizzo di internet.
  • Cloud, implementazione di tutte le tecnologie cloud, come l’archiviazione online delle informazioni, l’uso del cloud computing, di servizi esterni di analisi dati, ecc.
    Nel cloud sono contemplate anche le tecniche di gestione di grandissime quantità di dati attraverso sistemi aperti.
  • Sicurezza informatica, l’aumento delle interconnessioni interne ed esterne aprono la porta a tutta la tematica della sicurezza delle informazioni e dei sistemi che non devono essere alterati dall’esterno.
  • Big data Analytics, tecniche di gestione di grandissime quantità di dati attraverso sistemi aperti che permettono previsioni o predizioni.
Industria 4.0 - trasformazione digitale

Industria 4.0 – trasformazione digitale necte.it

La realizzazione dell’industria 4.0 e il nuovo consumatore

Al centro dell’Industria 4.0 troviamo il trasferimento delle decisioni autonome a sistemi informatizzati cyber-fisici. Questi abilitano nuove funzionalità in aree quali, progettazione del prodotto, prototipazione e sviluppo, controllo remoto, servizi e diagnosi, monitoraggio delle condizioni, manutenzione proattiva e predittiva, track and trace, salute strutturale e monitoraggio della salute dei sistemi. Ma anche pianificazione, capacità di innovazione, agilità, applicazioni in tempo reale. In sostanza, le tecnologie che rendono possibile l’Industria 4.0 sfruttano i dati esistenti connettendoli su più livelli. Trasformano i processi di produzione, in flussi di informazioni end-to-end lungo tutta la catena di produzione, per realizzare nuovi servizi e modelli di business.

Per comprendere l’Industria 4.0 è essenziale analizzare l’intera catena, partendo dai fornitori e dalle materie prime, dai componenti necessari per varie forme di produzione smart, dalla fornitura digitale end-to-end e dalla destinazione finale di tutta la manifattura / produzione. Il tutto rivolto a raggiungere il cliente finale. Mettendo in atto sistemi di produzione personalizzata, assistenza e interazione con esso. Riducendo l’inefficienza e i costi degli intermediari. Il nuovo consumatore risulta essere più esigente, in termini di velocità, efficienza (dei costi) e servizi innovativi. L’obbiettivo dell’industria 4.0 è quello di aumentare i profitti riducendo i costi, ma soprattutto migliorare l’esperienza del cliente per raggiungere, se possibile, un rapporto di fedeltà con esso.

Realizzazione industrie 4.0

Realizzazione industrie 4.0 necte.it

Industria 4.0
Industria 4.0 e Internet delle cose (IoT) 1024 459 Necte, DNA digitale.

Industria 4.0 e Internet delle cose (IoT)

Cosa si intende con i termini industria 4.0 e internet delle Cose? Perchè sono spesso usati come sinonimi, ma in modo errato?  Cerchiamo di comprendere la differenza tra questi due termini.
Tutte le aziende inserite nel panorama odierno si ritrovano a fare i conti con il fenomeno della digitalizzazione che avanza sempre di più in ogni settore. Di conseguenza è sempre maggiore il numero di aziende che decidono di investire in nuovi mercati e opportunità derivanti dal digitale. Proprio in questa visione ci troviamo di fronte a due termini cardine: industria 4.0 IoT. 

Industria 4.0

Il termine Industria 4.0 venne coniato per la prima volta alla Fiera di Hannover nel 2011. Venne ripreso da Siegfried Dais della Robert Bosch GmbH e da Henning Kagermann della Acatech per un gruppo di lavoro, che presentò al Governo federale tedesco una serie di proposte per l’implementazione di sistemi digitali nell’industria. Oggi ci si riferisce al collegamento su rete digitale di persone- macchine-prodotti per una produzione efficiente e per processi a valore aggiunto, nelle cosiddette “Fabbriche intelligenti” (Smart Factory).
Questa tipologia di industria sfrutta quindi macchine altamente connesse e automatizzate, le quali utilizzano risorse e interfacce di rete per monitorare autonomamente il proprio operato e l’ambiente circostante. Si tratta di un tipo di comunicazione Machine-to-Machine (M2M).

Internet delle cose (IoT)

Il termine IoT, ovvero Internet delle cose, è un neologismo introdotto alla fine del secolo, da Ashton Kevin, ricercatore britannico e co-inventore del chip RFID. Con IoT definì il collegamento tra oggetti materiali e una struttura composta da rappresentazioni virtuali. Nell’IoT rientrano prodotti e dispositivi digitali, collegati a Internet, indirizzati al consumatore. Per esempio gli elettrodomestici, i dispositivi elettronici per l’intrattenimento e tutti quelli oggetti della vita quotidiana che raccolgono dati sull’utente, sull’utilizzo e sull’ambiente circostante. Questi dati sono solitamente utilizzati per ottimizzare le prestazioni o come base per ulteriori servizi intelligenti. Oggi l’IoT indirizza ogni settore.

Quindi la differenza tra industria 4.0 e IoT risiede nel focus finale. Mentre il termine “Internet delle cose” si basa sui singoli prodotti, l’industria 4.0 mette in risalto l’intero ecosistema della produzione industriale. In entrambi i settori non abbiamo separazione tra ambito industriale-economico e sfera domestica/privata.

Di seguito mostriamo come nella visione del concetto di Internet industriale, l’Industria 4.0 corrisponda alla terza ondata di innovazione industriale. Con il raggiungimento dell’analisi dei dati basata sulle macchine, in un processo di automatizzazione predittiva.

Internet Industriale

Internet Industriale necte.it

 

Integrazione verticale e orizzontale nell’industria 4.0 1000 435 Necte, DNA digitale.

Integrazione verticale e orizzontale nell’industria 4.0

Tra i vari fattori e tra le diverse tecniche abilitanti che caratterizzano la quarta rivoluzione industriale, hanno grande valore le tecnologie di integrazione verticale ed orizzontale.

Integrazione verticale

L’integrazione verticale permette di mantenere in collegamento tutti i livelli di produzione appartenenti alla piramide di creazione di valore. Post-vendita, produzione, ricerca e sviluppo, controllo qualità, gestione prodotto, vendita e marketing. L’elemento innovativo sta nel fatto che i dati vengano trasmessi in modo libero tra i diversi livelli. In questo procedimento le decisioni tecniche e strategiche partano dall’analisi di questi ultimi all’interno di un sistema di automatizzazione predittiva.
Ciò permette alle aziende di adattarsi con agilità ai cambiamenti di mercato, cogliendo nuove opportunità. Il fulcro di queste tecnologie è proprio quello di aiutare le aziende a districarsi in nuovi mercati, aumentando l’efficacia produttiva aziendale. In sostanza l’integrazione verticale vede il legame tra la produzione e le altre aree aziendali di più alto livello (acquisti, progettazione, controllo qualità).

Integrazione orizzontale

L’integrazione orizzontale riguarda invece l’integrazione dei processi produttivi. Troviamo quindi sistemi cyber-fisici, in correlazione a sistemi aziendali, che puntano ad introdurre nuovi strumenti di automazione ed efficienza operativa nel processo di produzione di valore. Questa integrazione può svolgersi all’interno della stessa linea d’impianto di produzione, tra più linee e attraverso l’intera linea di approvvigionamento.

Integrazione Verticale ed Orizzontale nell'industria 4.0

Integrazione Verticale ed Orizzontale nell’industria 4.0 necte.it

Industria 4.0: tecnologie, sicurezza, persone / lavoratori e società

È importante notare che l’Industria 4.0 non riguarda solo queste tecnologie di integrazione ma tiene conto anche dell’impatto e del ruolo della società e dei lavoratori, come per esempio la collaborazione tra uomo e macchina, le nuove competenze richieste ai lavoratori nelle industrie, in mezzo a tutti questi cambiamenti e, inevitabilmente, la perdita di posti di lavoro a causa della continua automazione.

Inoltre è riposta grande attenzione sulla sicurezza. Non solo sicurezza dei dati e delle reti di comunicazione, cybersecurity in senso lato e sicurezza dei sistemi di controllo industriale (sicurezza ICS) ma anche protezione e sicurezza dei lavoratori, degli assetti industriali, delle infrastrutture critiche e della vera e propria ‘sicurezza fisica’. Questa sfida globale alla sicurezza, sicurezza ICS, sicurezza informatica end-to-end, si colloca in cima alle sfide e ai rischi dell’Industria 4.0. L’archiviazione distribuita dei dati è oggi la principale preoccupazione, in termini di sicurezza,  dell’industria 4.0.

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